26 giugno 2017

Alice, non è il Paese delle Meraviglie di Giuditta Ross (Recensione)

Alistair St. Clare è una creatura potente. Un raro vampiro. Cammina sul mondo da secoli e conosce molto bene se stesso e il suo posto nel variegato substrato di esseri non umani che popolano la terra, perennemente in conflitto gli uni con gli altri. Da sempre si destreggia sul filo del rasoio di delicati equilibri di potere. Sa bene che lasciarsi ammaliare da due begli occhi dorati potrebbe costargli tutto ma, improvvisamente, il ferreo pragmatismo di una vita svanisce sostituito da un bisogno selvaggio e folgorante.
Alice non è che una semplice piccola vampira in un mondo di lupi mannari. O almeno così pensa. Non sa nulla di sé, solo quello che il vecchio Noan le ha detto da quando si è svegliata, senza un briciolo di memoria di ciò che era. La sua vita si trascina sospesa tra il lavoro al pub, la stramba amica ‘Dhu e un ragazzo carino che le lascia affondare le zanne in lui di tanto in tanto. Questo finché il suo passato non torna prepotentemente a reclamarla.
Alice scoprirà che non c’è nulla di semplice nella sua vita da vampira, che l’uomo dei suoi sogni è un tipo da incubo che non si fermerà davanti a nulla pur di tenerla al sicuro.

Il blog collabora da poco con la Triskell Edizioni ma, rapita dalla cover e dal titolo, ho subito voluto immergermi in una delle letture (e sono davvero tanti i titoli che la Triskell edizioni offre) proposte da questa CE.

Alice, la ragazza il cui passato che ricorda è molto recente, lavora nel bar di Noan, il suo salvatore, colui che la prese sotto le sue ali quando non era altro che un ammasso di lividi e ossa rotte, il padre, il nonno che non ha o che forse non rimembra d’avere… assieme a lei il collega e fidanzato Danny, un giovane lupo mannaro, sul quale di tanto in tanto affondava i suoi canini appuntiti, già Alice è una vampira… ed infine ‘Dhu, una banshee, ragazza molto strana ed enigmatica ma alla quale Alice vuole un gran bene.

Una bella compagnia starete pensando, ma proprio quando tutto va per il meglio bisogna tenere ben all’erta i sensi, e per Alice l’elemento che porterà un vento nuovo altro non è che uno dei clienti del bar, un uomo di cui non si può definire l’età, la cui bellezza stessa è senza tempo, e per il quale Alice sente un’attrazione innaturale…  altre due figure fanno ingresso nel bar, due gemelli…

Ma chi sono tutti questi strani personaggi e perché Alice sente uno strano legame con quell’uomo pur avendo accanto un fidanzato che le permette tutto, anche di nutrirsi. Molte domande iniziano ad inondare la testa, quesiti ai quali nessuno pare voler rispondere fin quando un bel giorno Alice nell’entrare nella sua serra non vi trova un piccolo “uomo” dalla pelle grigiastra presentatosi come MoJhearDean e ribattezzato dalla stessa Mo, l’uomo ferito viene prontamente accudito dalla giovane la quale giura di non dire a nessuno della sua presenza, ignara del fatto che la minaccia non è rappresentata dagli altri ma dallo stesso grigio che cura con tanto amore.


Una giovane vampira che non conosce le proprie vere radici, un legame indissolubile con uno sconosciuto, un potere ben oltre lo scibile, un regno di fae da riportare in vita, questi e molti altri gli elementi che caratterizzano l’opera di Giuditta Ross, un libro abbastanza fluido, dico abbastanza perché non ho amato particolarmente i lunghi frammenti onirici e qualche parola scurrile incontrata nel testo, ma tutto sommato un bel libro che trasporta il lettore in un mondo fantastico. 


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